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Terbio @ Tavola periodica degli elementi chimici

12345678 910111213141516 1718
IIIIIIbIVb VbVIbVIIbVIIIbIb IIbIIIIVVVI VIIVIII
1H
1.0079
2He
4.0026
3Li
6.9412
4Be
9.0121
5B
10.811
6C
12.010
7N
14.006
8O
15.999
9F
18.998
10Ne
20.179
11Na
22.989
12Mg
24.305
13Al
26.981
14Si
28.085
15P
30.973
16S
32.065
17Cl
35.453
18Ar
39.948
19K
39.098
20Ca
40.078
21Sc
44.955
22Ti
47.867
23V
50.941
24Cr
51.996
25Mn
54.938
26Fe
55.845
27Co
58.933
28Ni
58.693
29Cu
63.546
30Zn
65.409
31Ga
69.723
32Ge
72.641
33As
74.921
34Se
78.963
35Br
79.904
36Kr
83.798
37Rb
85.467
38Sr
87.621
39Y
88.905
40Zr
91.224
41Nb
92.906
42Mo
95.942
43Tc
98.906
44Ru
101.07
45Rh
102.90
46Pd
106.42
47Ag
107.86
48Cd
112.41
49In
114.81
50Sn
118.71
51Sb
121.76
52Te
127.60
53I
126.90
54Xe
131.29
55Cs
132.90
56Ba
137.32
57La
138.90
72Hf
178.49
73Ta
180.94
74W
183.84
75Re
186.20
76Os
190.23
77Ir
192.21
78Pt
195.08
79Au
196.96
80Hg
200.59
81Tl
204.38
82Pb
207.21
83Bi
208.98
84Po
208.98
85At
209.98
86Rn
222.01
87Fr
223.01
88Ra
226.02
89Ac
227.02
104Rf
261.10
105Db
262.11
106Sg
266.12
107Bh
264.12
108Hs
269
109Mt
278
110Ds
281
111Rg
282
112Cn
285
113Nh
286
114Fl
289
115Mc
290
116Lv
293
117Ts
294
118Og
294
Lanthanoide58Ce
140.11
59Pr
140.90
60Nd
144.24
61Pm
146.91
62Sm
150.36
63Eu
151.96
64Gd
157.25
65Tb
158.92
66Dy
162.50
67Ho
164.93
68Er
167.25
69Tm
168.93
70Yb
173.04
71Lu
174.96
Actinoid90Th
232.03
91Pa
231.03
92U
238.02
93Np
237.04
94Pu
244.06
95Am
243.06
96Cm
247.07
97Bk
247.07
98Cf
251.07
99Es
252.08
100Fm
257.09
101Md
258.09
102No
259.10
103Lr
260.10
Metalli alcalini Metalli alcalino-terrosi Metalli di transizione Altri metalli Metalloidi Non-metalli Alogeni Gas nobili
Elemento

65

Tb

Terbio

158.925352

2
8
18
27
8
2
Terbio foto
Proprietà di base
Numero atomico65
Peso atomico158.925352 amu
Famiglia di elementiN/A
Periodo6
Gruppo2
Bloccares-block
Anno della scoperta1843
Distribuzione degli isotopi
159Tb
100%
Proprietà fisiche
Densità 8.229 g/cm3 (STP)
H (H) 8.988E-5
Meitnerio (Mt) 28
T di fusione1357 °C
Elio (He) -272.2
Carbonio (C) 3675
T di ebollizione3041 °C
Elio (He) -268.9
Tungsteno (W) 5927
Proprietà chimiche
Stati di ossidazione
(meno comune)
+3
(0, +1, +2, +4)
Primo potenziale di ionizzazione 5.864 eV
Cesio (Cs) 3.894
Elio (He) 24.587
Affinità elettronica 0.131 eV
Nobelio (No) -2.33
Cl (Cl) 3.612725
Elettronegatività1.1
Cesio (Cs) 0.79
F (F) 3.98
raggio atomico
Raggio covalente 1.68 Å
H (H) 0.32
Francio (Fr) 2.6
Raggio metallico 1.77 Å
Berillio (Be) 1.12
Cesio (Cs) 2.65
65TbWebQC.OrgCovalentMetallico
Composti
FormulaNomeStato di ossidazione
Tb(CH3COO)3Acetato di terbio+3
Tb(NO3)3Nitrato di terbio (III).+3
Tb(OH)3Idrossido di terbio (III).+3
Tb2O3Ossido di terbio (III).+3
TbBr3Bromuro di terbio (III).+3
TbCl3Cloruro di terbio (III).+3
TbF3Fluoruro di terbio (III).+3
TbI3Ioduro di terbio (III).+3
TbPFosfuro di terbio+3
TbF4Fluoruro di terbio (IV).+4
TbO2Ossido di terbio (IV).+4
TbSi2Siliciuro di terbio+4
Proprietà elettroniche
Elettroni per guscio2, 8, 18, 27, 8, 2
Configurazione elettronica[Xe] 4f96s2
Modello atomico di Bohr
Modello atomico di Bohr
Diagramma della scatola orbitale
Diagramma della scatola orbitale
Elettroni di valenza11
struttura a punti di Lewis Terbio struttura a punti di Lewis
Visualizzazione orbitale
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Elettroni-

Terbio (Tb): Elemento della Tavola Periodica

Articolo di Revisione Scientifica | Serie di Riferimento Chimico

Riassunto

Il terbio, un metallo delle terre rare argenteo-bianco con numero atomico 65, è il nono elemento della serie dei lantanidi. Questo elemento presenta proprietà luminose eccezionali, in particolare una fluorescenza brillante nello stato di ossidazione trivalente, che genera un'intensa emissione giallo-limone. Il terbio dimostra un comportamento elettropositivo tipico, ossidandosi facilmente in condizioni ambientali e reagendo con l'acqua per liberare idrogeno gassoso. L'elemento presenta due allotropi cristallini con trasformazione a 1289°C. La sua configurazione elettronica [Xe]4f96s2 costituisce la base per le sue proprietà magnetiche, inclusa l'ordinazione ferromagnetica al di sotto di 219 K e il comportamento antiferromagnetico elicoidale a temperature intermedie. I composti del terbio trovano ampie applicazioni nella tecnologia dei fosfori, dispositivi ottici e materiali magnetostrittivi. L'elemento fu scoperto da Carl Gustaf Mosander nel 1843 attraverso l'analisi spettroscopica delle impurezze nell'ossido di ittrio. La produzione industriale si basa su tecniche di separazione per scambio ionico poiché l'elemento si trova naturalmente solo in associazioni minerali e non come metallo nativo. Le applicazioni attuali comprendono fosfori verdi per tecnologie di visualizzazione, isolatori ottici e leghe specializzate con notevoli proprietà magnetostrittive.

Introduzione

Il terbio occupa la posizione 65 nella tavola periodica, situato nel blocco f come nono elemento della serie dei lantanidi. La sua collocazione tra il gadolinio (Z=64) e lo disprosio (Z=66) lo pone nella regione centrale della serie di contrazione dei lantanidi, dove si osserva una diminuzione sistematica del raggio ionico dovuta alla schermatura imperfetta della carica nucleare da parte degli elettroni 4f. La configurazione elettronica dell'elemento [Xe]4f96s2 stabilisce le sue proprietà chimiche fondamentali, con il sottolivello f parzialmente occupato che contribuisce alle sue caratteristiche magnetiche e ottiche distintive.

La scoperta e l'isolamento del terbio rappresentano un capitolo significativo nella chimica delle terre rare. L'identificazione di Mosander di questo elemento nel 1843 attraverso un'attenta analisi di minerali contenenti ittrio gettò le basi per comprendere la chimica complessa dei lantanidi centrali. Il nome dell'elemento deriva dal villaggio svedese Ytterby, condividendo questa etimologia con ittrio, erbio e itterbio, riflettendo l'importanza storica dei depositi minerali svedesi nella scoperta degli elementi delle terre rare.

Le applicazioni moderne del terbio dimostrano la sua posizione unica nella scienza dei materiali e nella tecnologia. Le sue proprietà luminose straordinarie guidano applicazioni nella tecnologia dei fosfori, mentre le sue caratteristiche magnetiche permettono utilizzi specializzati in dispositivi magnetostrittivi. La crescente domanda di illuminazione energeticamente efficiente e materiali magnetici avanzati continua ad espandere la rilevanza tecnologica del terbio.

Proprietà Fisiche e Struttura Atomica

Parametri Atomici Fondamentali

Il terbio presenta numero atomico 65, corrispondente a 65 protoni nel nucleo e un numero equivalente di elettroni nell'atomo neutro. La configurazione elettronica [Xe]4f96s2 indica nove elettroni che occupano il sottolivello 4f e due elettroni nell'orbitale 6s. Questa configurazione produce un termine elettronico dello stato fondamentale 6H15/2, riflettendo l'elevata molteplicità di spin tipica degli elementi lantanidi con elettroni f non accoppiati.

Il raggio atomico del terbio misura 177 pm, mentre il raggio ionico trivalente (Tb3+) è pari a 92,3 pm in ambienti esacoordinati. Questo raggio ionico dimostra l'effetto della contrazione dei lantanidi, risultando più piccolo dello ione precedente del gadolinio (93,8 pm) e più grande dello ione successivo dello disprosio (91,2 pm). La carica nucleare efficace percepita dagli elettroni esterni aumenta progressivamente lungo la serie dei lantanidi a causa della schermatura incompleta da parte degli elettroni 4f.

Gli energie successive di ionizzazione del terbio mostrano il modello atteso per gli elementi della serie dei lantanidi. La prima energia di ionizzazione misura 565,8 kJ mol-1, la seconda 1110 kJ mol-1 e la terza 2114 kJ mol-1. L'aumento relativamente modesto tra la seconda e la terza energia di ionizzazione riflette la stabilità della configurazione Tb3+, mentre l'incremento significativo verso la quarta energia di ionizzazione (3839 kJ mol-1) dimostra la stabilità eccezionale della configurazione 4f7 semi-piena.

Caratteristiche Fisiche Macroscopiche

Il terbio appare come un metallo argenteo-bianco che è malleabile e duttile al punto da poter essere tagliato con una lama affilata. L'elemento mostra una stabilità relativamente buona nell'aria secca rispetto ai lantanidi più leggeri, sebbene l'ossidazione avvenga facilmente in condizioni umide. Esistono due allotropi cristallini: la fase α adotta una struttura esagonale compatta a temperatura ambiente, mentre la fase β presenta una struttura cubica a corpo centrato sopra 1289°C.

Le proprietà termodinamiche del terbio riflettono il suo carattere metallico e la sua struttura elettronica. Il punto di fusione è 1356°C (1629 K), mentre il punto di ebollizione raggiunge 3230°C (3503 K). L'entalpia di fusione è pari a 10,15 kJ mol-1, e l'entalpia di vaporizzazione misura 293,2 kJ mol-1. Questi valori collocano il terbio nell'intervallo tipico per i metalli lantanidi, sebbene leggermente inferiori rispetto ai lantanidi iniziali.

La densità del terbio a temperatura ambiente è 8,219 g cm-3, collocandolo tra gli elementi lantanidi più densi. Questa densità elevata risulta da un impaccamento atomico efficiente combinato con la massa atomica sostanziale (158,93 u). La capacità termica specifica misura 0,182 J g-1 K-1 a 25°C, riflettendo le modalità vibrazionali disponibili al reticolo metallico e i contributi elettronici dagli elettroni f non accoppiati.

Proprietà Chimiche e Reattività

Struttura Elettronica e Comportamento di Legame

Il comportamento chimico del terbio deriva principalmente dalla sua configurazione elettronica e dall'accessibilità di multipli stati di ossidazione. Lo stato di ossidazione più stabile e comune è +3, ottenuto attraverso la perdita dei due elettroni 6s e di un elettrone 4f, producendo la configurazione [Xe]4f8. Questa configurazione fornisce considerevole stabilità pur mantenendo proprietà magnetiche grazie agli elettroni non accoppiati nel sottolivello f.

Il terbio mostra un carattere elettropositivo tipico dei metalli lantanidi, formando facilmente composti ionici con elementi elettronegativi. Il legame ionico predomina nella maggior parte dei composti del terbio, sebbene un certo grado di carattere covalente appaia nei legami con elementi fortemente elettronegativi o in complessi di coordinazione con atomi donatori morbidi. Le lunghezze di legame nei composti del terbio riflettono il raggio ionico dello ione Tb3+, con distanze Tb-O tipiche di 2,2-2,4 Å negli ambienti ossidici.

La chimica di coordinazione del terbio dimostra una preferenza per numeri di coordinazione elevati, tipicamente 8-9 in soluzione acquosa e idrati cristallini. Questo comportamento deriva dalle dimensioni grandi dello ione Tb3+ e dalla natura principalmente elettrostatica delle sue interazioni di legame. Le geometrie di coordinazione variano dall'antiprisma quadrato al prisma trigonale tricappato, a seconda dei vincoli dei ligandi e delle esigenze di impaccamento cristallino.

Proprietà Elettrochimiche e Termodinamiche

Le proprietà elettrochimiche del terbio riflettono la sua posizione nella serie elettrochimica e la stabilità dei suoi vari stati di ossidazione. Il potenziale di riduzione standard per la coppia Tb3+/Tb misura -2,28 V rispetto all'elettrodo standard a idrogeno, indicando un carattere riducente forte del metallo. Questo valore colloca il terbio tra gli elementi più elettropositivi, coerentemente con la sua ossidazione pronta in ambienti acquosi.

I valori di elettronegatività per il terbio variano a seconda della scala utilizzata. L'elettronegatività di Pauling è 1,2, mentre quella di Mulliken misura circa 1,1. Questi valori bassi riflettono la facilità con cui il terbio perde elettroni per formare ioni positivi, supportando il carattere prevalentemente ionico dei suoi composti.

Le considerazioni di stabilità termodinamica rivelano la stabilità eccezionale dei composti Tb3+ rispetto ad altri stati di ossidazione. L'entalpia di formazione di Tb2O3 misura -1865,2 kJ mol-1, indicando una forza motrice termodinamica sostanziale per la formazione dell'ossido. I valori di entropia standard riflettono i contributi magnetici dagli elettroni f non accoppiati, con il terbio metallico che mostra S° = 73,2 J mol-1 K-1.

Composti Chimici e Formazione di Complessi

Composti Binari e Ternari

Il terbio forma una vasta gamma di composti binari che dimostrano la sua versatilità nella combinazione chimica. L'ossido più importante, Tb2O3 (terbia), appare come un solido bruno scuro con leggera igroscopicità. Questo composto adotta la struttura cubica bixbyite comune ai sesquiossidi dei lantanidi più pesanti, con gli ioni Tb3+ che occupano due siti cristallografici distinti.

I composti alogenuri del terbio mostrano tendenze sistematiche legate all'elettronegatività e alla dimensione dell'alogeno. Il trifluoruro di terbio (TbF3) cristallizza nella struttura tysonite, dimostrando alta stabilità termica e minima solubilità in acqua. Il tetrafluoruro TbF4 rappresenta uno dei pochi composti stabili contenenti terbio tetravalente, mostrando forti proprietà ossidanti e servendo come utile agente fluorinante. Il tricloruro di terbio (TbCl3) adotta il tipo strutturale UCl3 e mostra considerevole igroscopicità, formando facilmente complessi idrati nell'umidità atmosferica.

I composti calcogenuri includono il monosolfuro TbS con struttura a salgemma, il sesquisolfuro Tb2S3 che mostra il tipo strutturale Th2S3, e il seleniuro TbSe che adotta la struttura NaCl. Questi composti mostrano proprietà semiconduttrici e ordinamento magnetico a basse temperature. Il fosfuro TbP cristallizza nella struttura a salgemma e mostra conducibilità metallica insieme a ordinamento ferromagnetico.

Chimica di Coordinazione e Composti Organometallici

I complessi di coordinazione del terbio dimostrano la preferenza dell'elemento per numeri di coordinazione elevati e ligandi donatori duri. Le soluzioni acquose di terbio contengono il complesso nonaidrato [Tb(H2O)9]3+, mostrando geometria tricappata prismatica trigonale. Le distanze di legame Tb-O misurano circa 2,44 Å, riflettendo la natura puramente elettrostatica delle interazioni metallo-ligando.

I ligandi chelanti formano complessi particolarmente stabili con il terbio grazie all'effetto chelante e alla preferenza dell'elemento per coordinazioni multiple. L'etilendiamminotetraacetato (EDTA) forma un complesso 1:1 altamente stabile con costante di formazione log K = 17,93, mentre altri ligandi poliamminocarbossilici mostrano costanti di stabilità simili. Questi complessi trovano applicazioni nella chimica analitica e nella ricerca biochimica.

La chimica organometallica del terbio rimane limitata rispetto ai metalli di transizione a causa del carattere prevalentemente ionico dei legami lantanide-carbonio. I complessi ciclopentadienilici come Tb(C5H5)3 mostrano modelli di legame tipici dei lantanidi con interazioni metallo-ligando principalmente elettrostatiche. Sviluppi recenti hanno dimostrato l'esistenza di complessi organometallici di terbio bivalente in condizioni fortemente riducenti, espandendo la chimica degli stati di ossidazione accessibili per questo elemento.

Occorrenza Naturale e Analisi Isotopica

Distribuzione Geochimica e Abbondanza

Il terbio presenta un'abbondanza nella crosta di circa 1,2 mg kg-1, collocandosi tra i lantanidi meno abbondanti. Questa concentrazione riflette l'abbondanza cosmica degli elementi con numeri atomici vicini a 65 e i processi geochimici che concentrano o disperdono gli elementi lantanidi durante la differenziazione terrestre.

L'elemento si verifica naturalmente in associazione con altri elementi delle terre rare in varie fasi minerali. Le principali fonti minerali includono la monazite [(Ce,La,Th,Nd,Y)PO4] contenente fino allo 0,03% di terbio in massa, la xenotime (YPO4) con contenuto variabile di terbio, e l'euxenite [(Y,Ca,Er,La,Ce,U,Th)(Nb,Ta,Ti)2O6] contenente concentrazioni di terbio dell'1% o superiori. Le argille ad adsorbimento ionico del sud della Cina rappresentano le fonti commerciali più ricche di terbio, con concentrati contenenti circa l'1% in peso di Tb2O3.

Il comportamento geochimico del terbio segue schemi tipici dei lantanidi pesanti, mostrando un partizionamento preferenziale in fasi con siti di coordinazione piccoli. Durante i processi magmatici, il terbio tende a rimanere nel fuso rispetto ai lantanidi più leggeri, causando arricchimento nelle rocce ignee evolute. I processi di alterazione mobilizzano il terbio insieme agli altri lantanidi, producendo concentrazioni secondarie in minerali argillosi e depositi fosfatici.

Proprietà Nucleari e Composizione Isotopica

Il terbio naturale è costituito interamente dall'isotopo 159Tb, rendendolo un elemento monoisotopico. Questo isotopo contiene 65 protoni e 94 neutroni, fornendo un numero di massa 159 e una massa atomica di 158,925354 u. Lo spin nucleare è uguale a 3/2, risultando dalle configurazioni di protoni e neutroni non accoppiati nella struttura nucleare.

Gli isotopi radioattivi artificiali del terbio coprono numeri di massa da 135 a 174, con i più stabili che sono 158Tb (emivita 180 anni) e 157Tb (emivita 71 anni). Questi isotopi subiscono cattura elettronica per produrre isotopi di gadolinio, mentre gli isotopi più pesanti subiscono generalmente decadimento beta meno per generare isotopi di disprosio. L'isotopo 149Tb, con emivita di 4,1 ore, mostra potenziale per applicazioni mediche nella terapia alfa mirata e nella tomografia a emissione di positroni.

Le proprietà di risonanza magnetica nucleare di 159Tb includono un momento magnetico di +2,014 magnetoni nucleari e un momento quadrupolo di +1,432 barn. Queste proprietà riflettono la struttura nucleare e permettono studi spettroscopici NMR su composti contenenti terbio, sebbene il momento quadrupolo complichi l'interpretazione spettrale in ambienti asimmetrici.

Produzione Industriale e Applicazioni Tecnologiche

Metodi di Estrazione e Purificazione

L'estrazione industriale del terbio inizia con il trattamento di minerali contenenti terre rare attraverso digestione acida. I concentrati minerali frantumati vengono trattati con acido solforico concentrato a temperature elevate, convertendo gli ossidi delle terre rare a sali solfati solubili in acqua. La soluzione risultante richiede un aggiustamento del pH a 3-4 usando idrossido di sodio, precipitando torio e altri elementi interferenti come idrossidi.

La separazione del terbio dagli altri lantanidi impiega cromatografia a scambio ionico usando resine specializzate. Il processo sfrutta le differenze sottili nel raggio ionico e nel comportamento di complessazione tra gli ioni lantanidi. L'eluizione con acido α-idrossiisobutirrico o agenti complessanti simili fornisce separazione selettiva, con il terbio che emerge in frazioni intermedie tra il gadolinio e lo disprosio. Cicli multipli solitamente raggiungono i livelli di purezza richiesti per applicazioni commerciali.

La produzione del terbio metallico utilizza la riduzione metallo-termica del fluoruro o cloruro di terbio anidro con metallo calcio a temperature vicine a 1200°C in atmosfera inerte. La reazione procede secondo l'equazione: 2 TbF3 + 3 Ca → 2 Tb + 3 CaF2. La purificazione successiva prevede distillazione sotto vuoto per rimuovere impurezze di calcio e fusione a zone per ottenere metallo ad alta purezza adatto ad applicazioni specializzate.

Applicazioni Tecnologiche e Prospettive Future

La tecnologia dei fosfori rappresenta il più grande consumatore della produzione globale di terbio, con applicazioni che spaziano dall'illuminazione fluorescente, ai display a tubo catodico e ai moderni sistemi LED. I fosfori attivati dal terbio producono emissione verde brillante attraverso transizioni elettroniche 4f-4f, in particolare la transizione 5D47F5 a 544 nm. Questi fosfori dimostrano alta efficienza quantistica e purezza del colore eccellente, rendendoli componenti essenziali nei sistemi di illuminazione tricromatici che combinano emissioni blu, verde e rosse.

Le applicazioni magnetostrittive utilizzano il terbio nel sistema di lega Terfenol-D (Tb0.3Dy0.7Fe2), che mostra la magnetostrizione più alta a temperatura ambiente tra tutti i materiali conosciuti. Questa proprietà permette applicazioni in attuatori ad alta precisione, sistemi sonar e dispositivi di controllo delle vibrazioni. Il coefficiente magnetostrittivo raggiunge 2000 × 10-6 sotto campi magnetici moderati, fornendo spostamenti meccanici molto superiori a quelli ottenibili con materiali piezoelettrici.

Le applicazioni ottiche sfruttano le proprietà magneto-ottiche del terbio, in particolare la costante di Verdet elevata nei vetri e cristalli drogati con terbio. I rotatori di Faraday che incorporano materiali drogati con terbio permettono l'isolamento ottico nei sistemi di comunicazione in fibra ottica e applicazioni laser. La costante di Verdet per vetri drogati intensamente con terbio raggiunge -32 rad T-1 m-1, facilitando progetti compatti di isolatori ottici con caratteristiche di prestazione superiori.

Sviluppo Storico e Scoperta

La scoperta del terbio si intreccia con la storia più ampia della chimica degli elementi delle terre rare e lo sviluppo delle tecniche di analisi spettroscopica. Carl Gustaf Mosander, lavorando all'Istituto Karolinska a Stoccolma, iniziò studi sistematici su minerali contenenti ittrio nei primi anni 1840. Il suo approccio meticoloso di precipitazione frazionata e cristallizzazione rivelò la composizione complessa di materiali precedentemente ritenuti contenenti solo ittrio.

I lavori di Mosander culminarono nel 1843 con l'identificazione di tre componenti distinti nelle preparazioni di ossido di ittrio. Egli denominò queste frazioni come ittria (bianca), erbia (rosa) e terbia (gialla). La confusione terminologica sorta in seguito derivò dagli studi spettroscopici di Marc Delafontaine, che accidentalmente invertì i nomi delle frazioni contenenti erbio e terbio. Questa inversione terminologica si radicò nella letteratura e persiste fino ai giorni nostri.

L'isolamento di composti puri di terbio rimase problematico per tutto il XIX secolo a causa della somiglianza estrema delle proprietà dei lantanidi. I metodi di cristallizzazione frazionata sviluppati da vari ricercatori ottennero separazioni parziali, ma la purificazione completa attese lo sviluppo della cromatografia a scambio ionico nella metà del XX secolo. L'avvento di queste tecniche di separazione rese finalmente possibile la produzione di composti di terbio con livelli di purezza necessari per lo studio scientifico e l'applicazione tecnologica.

Conclusione

Il terbio occupa una posizione distinta tra gli elementi della serie dei lantanidi grazie alla combinazione di proprietà luminose eccezionali, caratteristiche magnetiche uniche e rilevanza tecnologica. La sua configurazione elettronica [Xe]4f96s2 costituisce la base per il suo comportamento chimico mentre permette le proprietà ottiche e magnetiche che guidano le applicazioni moderne. Dalla sua scoperta da parte di Mosander nel 1843 attraverso le applicazioni moderne in materiali avanzati, il terbio dimostra l'evoluzione dalla scoperta scientifica fondamentale all'implementazione tecnologica. Le direzioni attuali della ricerca si concentrano sull'espansione delle applicazioni magnetostrittive, sullo sviluppo di materiali fosfori più efficienti e sull'esplorazione di potenziali applicazioni mediche degli isotopi radioattivi. La crescente domanda di tecnologie energeticamente efficienti e sistemi ottici avanzati garantisce una rilevanza continua del terbio nelle applicazioni della scienza e dell'ingegneria dei materiali.

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