| Elemento | |
|---|---|
83BiBismuto208.9804012
8 18 32 18 5 |
|
| Proprietà di base | |
|---|---|
| Numero atomico | 83 |
| Peso atomico | 208.980401 amu |
| Famiglia di elementi | Altri metalli |
| Periodo | 6 |
| Gruppo | 15 |
| Bloccare | p-block |
| Anno della scoperta | 1000 |
| Distribuzione degli isotopi |
|---|
209Bi 100% |
| Proprietà fisiche | |
|---|---|
| Densità | 9.807 g/cm3 (STP) |
H (H) 8.988E-5 Meitnerio (Mt) 28 | |
| T di fusione | 271.52 °C |
Elio (He) -272.2 Carbonio (C) 3675 | |
| T di ebollizione | 1560 °C |
Elio (He) -268.9 Tungsteno (W) 5927 | |
| Proprietà chimiche | |
|---|---|
| Stati di ossidazione (meno comune) | +3 (-3, -2, -1, 0, +1, +2, +4, +5) |
| Primo potenziale di ionizzazione | 7.286 eV |
Cesio (Cs) 3.894 Elio (He) 24.587 | |
| Affinità elettronica | 0.942 eV |
Nobelio (No) -2.33 Cl (Cl) 3.612725 | |
| Elettronegatività | 2.02 |
Cesio (Cs) 0.79 F (F) 3.98 | |
| raggio atomico | |
|---|---|
| Raggio covalente | 1.51 Å |
H (H) 0.32 Francio (Fr) 2.6 | |
| raggio di Van der Waals | 2.07 Å |
H (H) 1.2 Francio (Fr) 3.48 | |
| Composti | ||
|---|---|---|
| Formula | Nome | Stato di ossidazione |
| Bi2O3 | Ossido di bismuto (III). | +3 |
| BiCl3 | Cloruro di bismuto (III). | +3 |
| Bi2Te3 | Tellururo di bismuto (III). | +3 |
| Bi(CH3COO)3 | Acetato di bismuto (III). | +3 |
| Bi(NO3)3 | Nitrato di bismuto (III). | +3 |
| Bi12SiO20 | Ossido di silicio di bismuto | +3 |
| Bi2(SO4)3 | Solfato di bismuto (III). | +3 |
| Bi2S3 | Solfuro di bismuto (III). | +3 |
| Bi2Se3 | Seleniuro di bismuto | +3 |
| NaBiO3 | Bismutato di sodio | +5 |
| Bi2O5 | Ossido di bismuto (V). | +5 |
| BiF5 | Pentafluoruro di bismuto | +5 |
| Proprietà elettroniche | |
|---|---|
| Elettroni per guscio | 2, 8, 18, 32, 18, 5 |
| Configurazione elettronica | [Xe] 4f14 |
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Modello atomico di Bohr
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Diagramma della scatola orbitale
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| Elettroni di valenza | 5 |
| struttura a punti di Lewis |
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| Visualizzazione orbitale | |
|---|---|
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| Elettroni | - |
Bismuto (Bi): Elemento della Tavola Periodica
Riassunto
Il Bismuto (Bi), numero atomico 83, rappresenta l'elemento non radioattivo più pesante nella tavola periodica, mostrando proprietà fisiche e chimiche uniche che lo distinguono dagli altri metalli post-transizione. Caratterizzato da una struttura cristallina romboedrica, aspetto lucido marrone-argentato e comportamento diamagnetico, il bismuto dimostra un'eccezionale espansione termica durante la solidificazione e proprietà elettriche notevoli. Con un punto di fusione di 271°C e una densità di 9,78 g/cm³, il bismuto forma prevalentemente composti trivalenti e presenta una tossicità minima rispetto agli altri metalli pesanti. La sua importanza industriale spazia da tradizionali leghe a basso punto di fusione fino alle moderne applicazioni in elettronica, farmaceutica e materiali avanzati. La recente scoperta della sua leggera radioattività, con ²⁰⁹Bi che ha un'emivita di 2,01 × 10¹⁹ anni, colloca il bismuto come ponte tra elementi stabili e radioattivi nella chimica nucleare.
Introduzione
Il Bismuto occupa la posizione 83 nella tavola periodica come elemento stabile terminale del Gruppo 15 (pnictogeni), mostrando la tipica configurazione elettronica ns²np³ che definisce questa famiglia chimica. La sua posizione al confine tra comportamento metallico e non metallico si manifesta attraverso una combinazione unica di lucentezza metallica, struttura fragile e proprietà semiconduttrici quando depositato in film sottili. La sua struttura elettronica [Xe] 4f¹⁴ 5d¹⁰ 6s² 6p³ riflette l'effetto della contrazione lantanidica e le influenze relativistiche che diventano significative nei metalli pesanti. La produzione industriale di circa 20.000 tonnellate annue, principalmente cinese, sostiene applicazioni diversificate, dalle saldature senza piombo alle formulazioni farmaceutiche. La sua importanza storica va dall'antica metallurgia alla ricerca contemporanea sugli isolanti topologici, rendendo il bismuto sia un materiale classico che oggetto di avanzate indagini scientifiche.
Proprietà Fisiche e Struttura Atomica
Parametri Atomici Fondamentali
La struttura atomica del bismuto mostra un numero atomico Z = 83 e un peso atomico standard di 208,98040 ± 0,00001 u, che riflette la predominanza dell'isotopo ²⁰⁹Bi nei campioni naturali. La configurazione elettronica [Xe] 4f¹⁴ 5d¹⁰ 6s² 6p³ dimostra il completamento dei sottolivelli 4f e 5d prima del riempimento dell'orbitale 6p, tipico degli elementi post-lantanidi. I calcoli della carica nucleare efficace indicano un significativo effetto di schermo degli strati elettronici interni, che determina un raggio atomico relativamente grande rispetto agli altri elementi del Gruppo 15. I tre elettroni spaiati del 6p influenzano i legami chimici e le proprietà magnetiche. Gli effetti relativistici diventano rilevanti a questo numero atomico, modificando le energie orbitaliche e contribuendo alle caratteristiche fisiche uniche. La misura dell'energia di prima ionizzazione di 703 kJ/mol riflette una moderata facilità di rimozione dell'elettrone 6p, coerente con il carattere metallico.
Caratteristiche Fisiche Macroscopiche
Il Bismuto cristallizza in una struttura reticolare romboedrica identica ad arsenico e antimonio, con parametri della cella unitaria che riflettono l'aumento delle dimensioni atomiche tipico dei pnictogeni pesanti. L'elemento mostra un aspetto lucido marrone-argentato quando appena preparato, ma l'ossidazione superficiale produce rapidamente sfumature rosate e infine film iridescenti grazie all'interferenza ottica. Il punto di fusione di 271°C (544,15 K) e la densità di 9,78 g/cm³ lo colloca tra i metalli pesanti a basso punto di fusione. L'elemento mostra un'espansione termica anomala del 3,32% durante la solidificazione, condividendo questa proprietà eccezionale con acqua, silicio, germanio e gallio. Questo comportamento riflette un riorganizzazione strutturale durante la transizione di fase liquido-solido e contribuisce all'utilità del bismuto in leghe compensatrici. Le misure di conduttività termica mostrano che il bismuto è tra i metalli con minore capacità di condurre calore, superato solo dal manganese tra gli elementi stabili.
Proprietà Chimiche e Reattività
Struttura Elettronica e Comportamento di Legame
La reattività chimica del bismuto deriva dalla sua configurazione elettronica di valenza 6s²6p³, che facilmente si ossida allo stato +3 perdendo i tre elettroni 6p. Il catione Bi³⁺ mostra considerevole stabilità grazie all'effetto della coppia inerte, dove gli elettroni 6s² resistono all'ossidazione e favoriscono la predominanza dei composti trivalenti. La chimica di coordinazione rivela preferenze per geometrie ottaedriche distorte e piramidali, che riflettono l'attività stereochemica della coppia elettronica solitaria nei complessi Bi³⁺. I legami covalenti compaiono nei composti organobismutici, dove i legami Bi-C mostrano carattere ionico significativo a causa delle differenze di elettronegatività. Lo stato di ossidazione +5 compare solo in BiF₅ e complessi fluorurati correlati, richiedendo condizioni fortemente ossidanti per la stabilizzazione. Rari composti di bismuturo contengono il bismuto nello stato di ossidazione -3, formandosi con metalli fortemente elettropositivi in condizioni sintetiche specializzate.
Proprietà Elettrochimiche e Termodinamiche
I valori di elettronegatività del bismuto (2,02 sulla scala di Pauling) riflettono un carattere intermedio tra metallico e non metallico, coerente con la sua posizione al confine tra metalli e non metalli. Le energie successive di ionizzazione mostrano chiari incrementi dopo la rimozione dei tre elettroni 6p, con prima ionizzazione (703 kJ/mol), seconda (1610 kJ/mol) e terza (2466 kJ/mol) che supportano la stabilità del catione Bi³⁺. I potenziali di riduzione standard dei sistemi bismutici indicano un moderato carattere riducente, con Bi³⁺/Bi che ha E° = +0,308 V rispetto all'elettrodo standard a idrogeno. La stabilità termodinamica dei composti varia significativamente con lo stato di ossidazione e l'anione coinvolto, con gli ossidi e gli alogenuri che generalmente mostrano alte entalpie di formazione. Il comportamento elettrochimico in soluzione acquosa mostra regioni di stabilità dipendenti dal pH, con specie Bi(III) predominanti in ambiente acido e fasi ossidiche che si formano in condizioni neutre o basiche.
Composti Chimici e Formazione di Complessi
Composti Binari e Ternari
L'ossido di bismuto (Bi₂O₃) rappresenta il composto binario più termodinamicamente stabile, cristallizzando in diverse forme polimorfe α, β, γ e δ con caratteristiche strutturali distinte. Si forma facilmente ossidando il bismuto metallico a temperature elevate o per decomposizione termica di sali di bismuto. L'ossido pentavalente (Bi₂O₅) esiste solo in condizioni fortemente ossidanti e si decompone al di sopra della temperatura ambiente. I composti alogenuri seguono trend sistematici, con tutti i trialogenuuri (BiX₃) ben caratterizzati mentre solo BiF₅ è un pentaalogenuro stabile. I trialogenuri mostrano strutture stratificate con coordinazione ottaedrica distorta, idrolizzandosi facilmente a formare ossialogenuri (BiOX) di rilevante importanza tecnologica. Il solfuro di bismuto (Bi₂S₃) si trova in natura come minerale di bismutina, costituendo la principale fonte mineraria di bismuto, con proprietà semiconduttrici e applicazioni fotovoltaiche.
Chimica di Coordinazione e Composti Organometallici
I complessi di coordinazione del bismuto mostrano numeri di coordinazione da 3 a 9, con geometrie che variano da piramidale trigonale a prismatica trigonale tricappata distorta, in funzione delle dimensioni e delle richieste elettroniche dei ligandi. La coppia solitaria stereochemicalmente attiva nei complessi Bi³⁺ influenza le geometrie molecolari causando distorsioni rispetto alle poliedriche ideali. Ligandi donatori morbidi come fosfine, tiolati e gruppi arilici formano complessi particolarmente stabili grazie a un maggiore carattere covalente. La chimica organobismutica include composti triarilbismutici, ylide di bismuto e sistemi bismaciclici utilizzati in sintesi organica e scienza dei materiali. I legami tra bismuto e carbonio mostrano generalmente un carattere ionico del 10-20%, intermedio tra legami puramente covalenti e ionici. Recenti sviluppi includono complessi a grappolo con nuclearità insolite e specie a valenza mista contenenti sia Bi³⁺ che centri metallici di bismuto.
Occorrenza Naturale e Analisi Isotopica
Distribuzione Geochimica e Abbondanza
L'abbondanza del bismuto nella crosta terrestre varia tra 8 e 180 parti per miliardo, con stime che convergono intorno a 25 ppb, collocandolo tra gli elementi stabili più rari. Il comportamento geochimico rivela tendenze calcofile e siderofile, con concentrazione in ambienti ricchi di solfuri e fasi metalliche durante la differenziazione planetaria. Le principali fonti minerali includono depositi nativi in Australia, Bolivia e Cina, insieme a bismutina (Bi₂S₃) e bismite (Bi₂O₃). I processi idrotermali concentrano il bismuto grazie al trasporto preferenziale in fluidi ricchi di zolfo, associandolo a mineralizzazioni di rame, piombo e tungsteno. L'estrazione economica si basa principalmente sul recupero secondario da metalli base, piuttosto che da miniere dedicate. Le statistiche mondiali indicano una produzione annuale di circa 20.000 tonnellate, con la Cina che fornisce l'80% del totale globale attraverso processi metallurgici integrati.
Proprietà Nucleari e Composizione Isotopica
Il bismuto naturale è composto esclusivamente dall'isotopo ²⁰⁹Bi, rendendolo l'elemento monoisotopico più pesante nella tavola periodica. Le proprietà nucleari rivelano radioattività con decadimento alfa e un'emivita di (2,01 ± 0,08) × 10¹⁹ anni, superando l'età dell'universo di quasi dieci ordini di grandezza. I calcoli dell'attività specifica mostrano circa 3 becquerel per chilogrammo, con livelli di radiazione estremamente bassi comparabili al fondo naturale. Le particelle alfa emesse hanno energia di 3,14 MeV decadendo in ²⁰⁵Tl, con rapporto di ramificazione vicino al 100% per questa modalità. Isotopi artificiali coprono numeri di massa da 184 a 218, con ²¹⁰Bi (5,01 giorni) e ²¹³Bi (45,6 minuti) utilizzati in medicina nucleare e terapia alfa mirata. Le sezioni d'urto per cattura neutronica termica (0,0338 barn) facilitano la produzione isotopica in reattori nucleari. L'analisi spettrometrica conferma l'omogeneità isotopica nei campioni terrestri, in contrasto con elementi che mostrano variazioni isotopiche naturali.
Produzione Industriale e Applicazioni Tecnologiche
Metodi di Estrazione e Purificazione
La produzione primaria di bismuto si basa su estrazione pirometallica da residui di raffinazione del piombo, fanghi di antimonio da fonderia e scarti di lavorazione del tungsteno. Il processo Betterton-Kroll separa il bismuto dal piombo aggiungendo calcio e magnesio, formando composti intermetallici che si separano per differenze di densità. La raffinazione elettrolitica produce bismuto ad alta purezza attraverso elettrodeposizione controllata da soluzioni alcaline con ottimizzazione delle densità di corrente e composizioni del bagno. Approcci idrometallurgici usano lisciviazione selettiva con acido nitrico seguita da precipitazione e riduzione per recuperare bismuto da matrici minerarie complesse. La distillazione sotto vuoto permette una purificazione finale al 99,99% sfruttando la volatilità differenziale rispetto ad altri metalli. I costi di produzione riflettono la diluizione dei materiali grezzi e la complessità dei processi metallurgici. I protocolli di controllo qualità garantiscono livelli specifici di impurezze per applicazioni elettroniche, concentrandosi su contaminazioni di arsenico, antimonio e piombo.
Applicazioni Tecnologiche e Prospettive Future
Le applicazioni tradizionali del bismuto riguardano leghe fusibili per sistemi antincendio, dove il controllo preciso del punto di fusione garantisce attivazione termica affidabile per sprinkler e fusibili elettrici. L'espansione durante la solidificazione compensa la contrazione in leghe piombo-stagno-bismuto per tipografia, mantenendo stabilità dimensionale nelle applicazioni di stampa. Normative ambientali spingono lo sviluppo di alternative senza piombo, con saldature a base di bismuto che riducono la tossicità nell'assemblaggio elettronico e idraulico. Applicazioni farmaceutiche sfruttano la bassa tossicità del bismuto in composti come il sottosalicilato di bismuto per terapie gastrointestinali e formulazioni contro Helicobacter pylori. La ricerca su materiali avanzati esplora superconduttori a base di bismuto, in particolare il sistema Bi₂Sr₂Ca₂Cu₃O₁₀ (Bi-2223) che raggiunge temperature critiche sopra 100 K. Applicazioni termoelettriche usano leghe di tellururo di bismuto per raffreddamento a stato solido e generazione di energia, con materiali nanostrutturati che mostrano valori migliorati del fattore di merito. La ricerca su isolanti topologici indaga composti a base di bismuto per tecnologie quantistiche e spintronica, rappresentando frontiere emergenti dello sviluppo tecnologico.
Sviluppo Storico e Scoperta
Il Bismuto è tra i metalli più antichi conosciuti, con prove archeologiche che indicano familiarità fin dalle civiltà egizie e inca. La confusione storica con piombo e stagno è proseguita fino all'analisi chimica sistematica del XVIII secolo, che ha definito l'identità unica del bismuto. Il nome deriva da etimologia incerta, probabilmente legata all'espressione tedesca "weiße Masse" (massa bianca) o a termini arabi per antimonio bianco. I trattati metallurgici del XVI secolo di Georgius Agricola documentano i primi minerali e metodi di estrazione. La distinzione chimica definitiva dal piombo è avvenuta grazie a Claude François Geoffroy nel 1753, che ha dimostrato prodotti di ossidazione distinti. Le applicazioni industriali sono evolute da preparati cosmetici e farmaceutici a moderne applicazioni elettroniche e di scienza dei materiali. Le proprietà nucleari sono rimaste ignote fino al 2003, quando metodi sensibili hanno rivelato la radioattività alfa a lunghissima vita che colloca il bismuto come elemento quasi-stabile più pesante in natura. La ricerca contemporanea continua a scoprire nuovi aspetti della chimica e fisica del bismuto, confermandone la rilevanza nelle indagini scientifiche avanzate.
Conclusione
Il Bismuto occupa una posizione distintiva nella tavola periodica come elemento più pesante con stabilità a lungo termine, ponte tra la chimica tradizionale dei metalli pesanti e la ricerca su materiali avanzati. La sua combinazione unica di bassa tossicità, proprietà fisiche utili e reattività chimica diversificata continua a spingere l'innovazione tecnologica in molti settori industriali. Il carattere diamagnetico, l'espansione termica e la chimica di coordinazione forniscono intuizioni fondamentali sulla fisica degli elementi pesanti e la teoria del legame. Le prospettive future includono materiali topologici, tecnologie quantistiche e applicazioni di chimica sostenibile che sfruttano la compatibilità ambientale del bismuto. Il recente riconoscimento della sua natura radioattiva aggiunge dimensioni alla già ricca prospettiva scientifica, garantendone la rilevanza in ricerca fondamentale e applicazioni pratiche.

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